Galois, matematico ventenne morto per amore in un duello
Il concetto di equazione, di uguaglianza tra due espressioni algebriche, è importante per esprimere e risolvere molti problemi pratici. Si attribuisce al matematico persiano Al-Khwaritzmi, vissuto nell'VIII-IX secolo, la paternità dell'algebra ed a lui si deve un libro con l'enunciazione dei “principi di bilanciamento e di completamento”, oggi chiamati “principi di equivalenza” delle equazioni.
Al-Khwaritzmi risolveva agevolmente equazioni di II grado, le equazioni quadratiche.
Matematici dei secoli a venire hanno studiato a lungo l'argomento ed alcuni, come Omar Khayyam, Niccolò Tartaglia e Gerolamo Cardano hanno scoperto e fornito nei secoli formule risolutive per equazioni di III grado e Ludovico Ferrari, nella prima metà del 1500, persino equazioni di IV grado. La sfida per fornire la formula risolutiva generale di equazioni di V grado perdurò vari secoli.
Ritratto di É. Galois a 15 anni
Negli anni successivi la Restaurazione, a Parigi, viveva un giovane matematico, anticonformista, irrequieto, polemico con la società del tempo, il suo nome è Évariste Galois. La vita di Galois, oggetto anche di un film degli anni '70, fu una vita travagliata, da vero eroe romantico.
A 16 anni era già consapevole di essere un genio matematico, non venne però ammesso all'ambita scuola École Polytechnique in quanto la sua preparazione non era sufficientemente sistematica. A 17 anni presentò le sue scoperte al famoso matematico Cauchy, chiedendogli di presentarle all'Académie, ma questi dimenticò il lavoro da qualche parte e lo smarrì.
Un duro colpo al giovane matematico arrivò anche dalla morte del padre, suicida.
Galois riuscì ad entrare all'École Normale dove proseguì i suoi studi, a 19 anni partecipò ad un concorso di matematica ma il segretario dell'Académie, il matematico Fourier, che si portò a casa il suo lavoro, morì poco dopo ed anche questo lavoro andò smarrito.
Galois si sentiva perseguitato dalla sorte e dalla società - e non possiamo dargli torto! - e divenne sempre più irrequieto.
Per aver offeso il direttore dell'École Normale fu espulso dalla scuola ed anche il suo nuovo tentativo di far breccia nell'Académie fallì: il matematico Poisson giudicò “incomprensibile” la memoria presentata da Galois, nella quale descriveva una sua teoria innovativa.
Disilluso, Galois appena ventenne, si arruolò nella Guardia Nazionale, in quel periodo, poco dopo, fu anche arrestato e imprigionato per 6 mesi per le sue frequentazioni anti-monarchiche.
Non aveva ancora 21 anni quando conobbe Stéphanie e se ne innamorò. Il geniale matematico era però inesperto in amore, Stéphanie era promessa sposa di un gentiluomo parigino, il quale, offeso, sfidò Évariste a duello.
Arriviamo all'epilogo della giovane vita di Évariste, il duello era previsto per la mattina del 30 maggio 1832: trascorre la notte precedente a scrivere, mettere nero su bianco le sue scoperte che non voleva andassero perdute, il suo testamento scientifico e spirituale da affidare all'amico De Chevalier.
Fu una corsa contro il tempo, poche ore per entrare, nonostante tutto, nella storia della Matematica: la scrittura e le cancellazioni ancora oggi visibili, tradiscono la foga con la quale scrisse. Galois sapeva di aver raggiunto un risultato straordinario e voleva che il mondo lo sapesse: con ragionamenti fuori dagli schemi Galois dimostrò l'impossibilità di disporre di formule risolutive generali per equazioni di grado superiore al IV.
Le sue teorie effettivamente rivoluzionarono la storia della matematica, da lui prese forma un ramo dell'algebra astratta, la 'teoria dei gruppi'.
Évariste fu colpito all'addome, a terra per alcune ore fu portato all'ospedale di Cochin e morì il giorno successivo, il 31 maggio 1932; dai registri dell'ospedale possiamo leggere: Galois Evariste, anni 21, professione: matematico, causa delle ferite: colpo di arma da fuoco all'addome.
* dvd “L'incognita x” - Le conquiste della matematica, formule e teorie per capire il mondo